Malasanità e salute, quando è il medico a sbagliare

Ogni giorno i casi di malasanità sono in costante aumento nel nostro Paese. Questo non significa che i medici non sappiano più fare il loro lavoro, ma un’insieme di concause sta portando la sanità a livelli critici, nonostante tutte le eccellenze che il nostro Paese può vantare. I continui tagli portano a vivere in condizione di grave disagio i pazienti, ma anche molti medici a non poter lavorare al meglio delle loro possibilità. Quindi ci troviamo in situazioni quasi paradossali dove un bambino che viene portato al pronto soccorso non viene ritenuto un caso grave e rimandato a casa, salvo essere morto dopo poche ore.

Malasanità, se muori per una mancata diagnosi

Purtroppo capita, è amaro dirlo ma delle volte un’errata diagnosi o un’omessa diagnosi sono tra le principali cause di morte per malasanità. E così non è difficile che ci si rechi al pronto soccorso per un’emergenza e si venga visitati quasi distrattamente. Un altro caso emblematico è quello di una ragazza che si è recata al pronto soccorso per un dolore acuto al fianco. La giovane donna era stata visitata dopo 4 lunghe ore di attesa.

Il medico aveva valutato il dolore come una colica banalissima e aveva rimandato la ragazza a casa. Durante la notte però i dolori lancinanti sono proseguiti, seguiti da una febbre elevata. Inutile la corsa la pronto soccorso, la ragazza non ce l’ha fatta. L’appendice infiammata aveva perforato il fegato trattandosi di un’appendicite retrocecale.

E se fosse stata visitata con più cura?

tagli sanitàQuando si tratta di pronto soccorsi intasati è come quando si chiede se sia nato prima l’uovo o la gallina. Sono le persone che utilizzano male questo servizio o sono costrette a ricorrervi poiché mancano tutti gli altri? A dispetto di questo quesito però, la realtà dei fatti e che i pronto soccorsi sono sempre affollati e il personale a disposizione dei pazienti è sempre meno.

Questa non vuole essere assolutamente una giustificazione per quei medici negligenti o troppo superficiali che per fretta o per mancanza di preparazione, eseguono diagnosi affrettate che purtroppo, delle volte, culminano con la morte del paziente. Se la paziente di cui abbiamo riferito fosse stata seguita con maggiore calma e visitata con più cura, probabilmente si sarebbe arrivati a capire che si trattava di un’appendicite.

Cosa resta da fare se si è vittime di malasanità

Oggi i pazienti molto possono fare per richiedere per lo meno una forma di risarcimento. Quando si è vittime di un episodio di malasanità ci si deve prontamente rivolgere a un legale che tuteli il danneggiato. Seguirà la visita di un medico legale che accerterà l’entità del danno in modo da poterla quantificare. Vi sarà poi un’offerta da parte dell’assicurazione del medico o dell’ospedale che il paziente sarà ovviamente libero di accettare o meno.

Se l’offerta non fosse ritenuta congrua si procederà con la richiesta di risarcimento inoltrata dal proprio legale. In caso di morte del paziente danneggiato, il risarcimento viene erogato agli eredi, ai figli e alla moglie. Chiaramente nessuno si augura mai di finire vittima di un errore sanitario, ma purtroppo è un evento da tenere in considerazione. Se hai bisogno di un legale per un episodio di malasanità puoi avere  più info qui.