La grappa aromatizzata e le sue antiche origini

La caratteristica più affascinante di questa tipologia di grappa è certamente la sua antica origine  che affonda le radici all’epoca in cui ancora esisteva l’alchimia. Gli alchimisti, infatti, padroneggiavano perfettamente il procedimento di distillazione combinando erbe medicinali ed alcool ed arrivando ben presto ad esaltare le proprietà medicinali e curative sia dell’uno che dell’altro. Le prima grappa aromatizzata della storia, quindi, era una grappa medicinale che aveva anche il vantaggio di possedere un gusto gradevole rispetto alle acquaviti esistenti a quel tempo. Il progredire del tempo e l’evoluzione tecnologica hanno successivamente portato allo scomparire della finalità curativa facendo emergere, invece, la fruibilità di esso per scopi ricreativi. Ad oggi, infatti, la grappa aromatizzata è una delle bevande di conforto più usate più diffuse con la vasta varietà di aromatizzazioni.

grappa aromatizzata

Ovviamente per questa tipologia di grappe l’aromatizzazione è fondamentale; essa può avvenire attraverso l’utilizzo di: erbe aromatiche, erbe officinali, frutta, radici o essenze vegetali. Fra essi, l’ingrediente maggiormente legato alla passata connessione con il mondo alchemico è quelle delle erbe officinali; esse solitamente vengono immerse nella soluzione liquida ad alta gradazione alcolica (miscela idroalcolica) in modo che si scateni una reazione chimica, detta solubilizzazione, che porta allo sprigionamento delle proprietà teraupetiche delle singole erbe officinali.

I singoli effetti curativi delle singole erbe medicinali usate in questo tipo di grappe possono essere raggruppati e classificati in determinati gruppi; in particolari alcuni di essi sono: gruppo degli zuccheri, gruppo degli acidi organici, gruppo dei fenoli, gruppo delle saponine triterpeniche, gruppo degli alcaloidi, gruppo delle resine. Ognuno di questi composti chimici possiede un particolare set di effetti curativi: gli zuccheri, ad esempio, hanno proprietà energetiche e di regolarizzazione dell’intestino (hanno un lieve effetto purgante); i fenoli, invece, hanno un potere astringente e tenifugo; le saponine triterpeniche aiutano le persone con scompensi cardiaci; gli alcaloidi, inoltre, favoriscono la respirazione insieme alla resine che aiutano anche il sistema digerente.

Secondo aspetto imprescindibile al fine di ottenere un ottimo prodotto di qualità è sicuramente la qualità della vinaccia da cui si parte per produrre la grappa. Molto importante in questo senso, anche al fine di poter godere della generale tutela della denominazione Grappa, è la scelta di vinacce coltivate e lavorate in Italia.

Al gusto finale, inoltre, partecipa in maniera determinante anche un ulteriore elemento, ovvero quello della dolcificazione. Nel caso di questa tipologia di grappa, essa consiste nell’edulcorazione delle grappe con dello zucchero, o simili, al fine di migliorarne il sapore ed equilibrarlo. Importante sottolineare, inoltre, che, come nel caso della grappe barricate, anche per le grappe aromatizzate la legge prescrive espressamente che tale edulcorazione, ovvero l’aggiunta di zuccheri al prodotto finale, sia ammesso solo fino ad una soglia massima pari al 2%.