Chi non conosce le dinamiche del mercato immobiliare potrebbe pensare che ristrutturare casa a Firenze sia la stessa cosa che ristrutturare casa nelle altre città. In realtà, il capoluogo toscano vanta peculiarità architettoniche ed economiche che si ripercuotono anche nelle attività edili. La questione riguarda i prezzi, certo, ma non si limita ad essi.
Con l’aiuto di questa guida ai prezzi di Edilnet.it, aggiornata al recente aumento dell’inflazione, forniamo una panoramica delle cifre e delle sfide che deve affrontare chi vuole procedere con interventi più o meno invasivi.
Quanto costa ristrutturare casa a Firenze?
Entriamo subito nel clou e parliamo dei costi per una ristrutturazione casa a Firenze. Come appena specificato, assumeremo Edilnet come fonte principale.
Ebbene, spulciando la guida si scopre che per una ristrutturazione chiavi in mano di un appartamento di grandezza media, diciamo di 90 metri, si potrebbe spendere fino a 40.000 euro. Con ristrutturazione chiavi in mano, per inciso, si intende un piano di interventi non necessariamente completo, ma a trecentosessanta gradi, che coinvolge le principali categorie di lavori: dalle finiture, agli elementi strutturali, ai serramenti etc. Si intende, ovviamente, anche un piano di intervento che comprende la fase di progettazione, di richiesta e ottenimento dei permessi etc.
Ma Edilnet va oltre, e prende in considerazione anche i singoli interventi. Non tutti ovviamente, ma i più importanti, quelli che vengono richiesti più di frequente. Si scopre, per esempio, che per la tinteggiatura delle pareti si potrebbe pagare tra i 4,5 e i 16 euro al metro quadro. Si scopre anche che per la posa pavimenti (un grande classico degli interventi di ristrutturazione), si paga dai 13 ai 28 euro, sempre al metro quadro.
Le peculiarità di Firenze
Chi si intende di ristrutturazioni avrà notato che i numeri sono leggermente superiori a quelli che ci si aspetterebbe. In effetti è così: a Firenze, le ristrutturazioni sono un po’ più costose. Il motivo è semplice: stiamo parlando di una città d’arte e a fortissima vocazione turistica. La domanda è elevata soprattutto da parte di coloro che ristrutturano in vista di una locazione breve, oppure per vendere. Questa dinamica, dominata dalla prospettiva di guadagno, si ripercuote sul comparto in generale, spingendo verso l’alto i prezzi (ma fino a un certo punto).
Ovviamente, la dinamica in questione si stempera mano a mano che ci si allontana dal centro storico, fino ad annullarsi nelle periferie più lontane e nelle frazioni. Lì i prezzi calano sensibilmente e si sovrappongono a quelli delle altre città delle medesime dimensioni.
L’amministrazione fiorentina e la questione dei permessi
Da un certo punto di vista, l’amministrazione fiorentina ha accolto con estrema fedeltà le imposizioni del legislatore nazionale, senza aggiungere o modificare nulla. Il riferimento è in particolare ai titoli abilitativi.
Anche chi vuole ristrutturare casa a Firenze, si trova davanti a quattro scenari. Questi, in ordine di difficoltà sono: edilizia libera, per gli interventi che gravano solo sulle finiture; CILA, per gli interventi minori (ovvero quelli che al massimo impattano sulla planimetria); SCIA, per gli interventi intermedi (che gravano su elementi strutturali); Permesso di Costruire, per gli interventi pesanti, che cambiano la volumetria o la destinazione d’uso.
Tuttavia, tra il proprietario di casa e l’obiettivo ristrutturazione si frappone un altro ostacolo: il rispetto di vincoli specifici. Su tutti, quello architettonico e che punta a preservare gli immobili di valore storico. Ora, si potrebbe pensare che questo sia un problema dell’amministrazione pubblica o di qualche proprietario di casa dalla nobile discendenza, e che pertanto ha ricevuto in eredità un immobile antico. E invece no: una parte consistente degli edifici di Firenze, anche quelli in possesso della gente comune, ha un valore storico. A tal proposito, va detto, l’amministrazione locale ha messo mano alla legge, introducendo il concetto di “ristrutturazione edilizia limitata”, in luogo del vecchio “restauro conservativo”. Nei fatti, una timida ma comunque provvidenziale liberalizzazione.
I consigli di Edilnet per chi vuole ristrutturare casa
Chiudiamo con i consigli di Edilnet, piattaforma che, tra le altre cose, propone guide per chi vuole ristrutturare casa. Il consiglio che offre più spesso è quello di confrontare i preventivi prima di prendere una decisione. Può sembrare scontato, o di contro superfluo, ma fa veramente la differenza tra sostenibilità e insostenibilità.
Un altro consiglio che dà spesso è quello di partire con un’idea di casa ben precisa. Non è necessario forzare la mano, precorrere i tempi e decidere subito gli interventi: è sufficiente configurare, nella propria mente, il proprio ideale di casa. In tal modo, il committente giunge preparato all’incontro con i progettisti, e non rischia di subire le loro scelte. Questi, infatti, tendono a proporre con vigore le proprie idee, fin quasi a imporle. Questa dinamica è tanto più forte quanto più il progettista vanta capacità non solo tecniche, ma anche estetiche e creative.